Sito ufficiale di Alessio D’Amato

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Il programma

PER UN FUTURO SEMPLICE: RIPARTIRE, INSIEME

Care amiche, cari amici,

stiamo vivendo tempi difficili.

Il Covid prima, la guerra e la crisi energetica oggi, hanno cambiato profondamente il nostro sguardo sul presente e sul futuro.

Il mondo del lavoro in trasformazione, i divari crescenti, l’emergenza del cambiamento climatico preoccupano noi e le nostre famiglie; le trasformazioni tecnologiche e la dipendenza energetica aprono scenari che spesso ci intimoriscono.

Cerchiamo sicurezza, cerchiamo protezione, cerchiamo direzione.

Questo, oggi, è il compito del governo nazionale, del governo territoriale. Questo è quello che deve fare una Regione, la nostra Regione, il Lazio.

Per questo mi candido. 

Mi conoscete. 

Parto da una famiglia semplice, da sacrifici fatti per aiutare mia madre dopo la morte di mio padre. Vivo in una borgata storica di Roma con la mia famiglia.

Da giovanissimo, subito ho incontrato la passione politica, l’impegno, la speranza. Tutto quello che continuo a portare ogni giorno in quello che faccio: con semplicità e con la determinazione per una società più giusta.

In molti mi avete conosciuto per il lavoro che abbiamo fatto con migliaia di medici e di volontari durante i terribili mesi del COVID. Penso che proprio il lavoro svolto nella Sanità della Regione in questi anni, ed in particolare durante l’emergenza COVID, sia un manifesto della mia idea di governo e della mia capacità di attuarla con fatti concreti.

Mai come oggi governare significa guardare in faccia i problemi, trovare le migliori soluzioni, agire in fretta e assicurare la parità di trattamento tra i cittadini. 

Questo è, oggi, il compito di un amministratore pubblico. 

Ed è questo quello che vogliamo fare nel Lazio nei prossimi anni.

Nel lavoro, nei servizi pubblici, nell’ambiente, nell’impresa, nella lotta per i diritti, nel creare opportunità per i nostri giovani, nel valorizzare e proteggere le cittadine di questa regione.

Sono convinto si possa fare.

Il Lazio di oggi è molto diverso da quello di dieci anni fa. Allora, l’amministrazione non funzionava. La sfiducia verso l’istituzione era massima. I debiti verso i fornitori erano pagati in tempi inaccettabili. La nostra Regione era a un passo dalla bancarotta. 

Oggi non è più così.

Abbiamo trasformato la macchina organizzativa. Il bilancio è in ordine. Paghiamo i fornitori in tempi giusti. Programmiamo e investiamo i fondi europei. Siamo usciti dal commissariamento in Sanità. Abbiamo dato una svolta a politiche per l’impresa e per l’innovazione, siamo all’avanguardia in Italia su temi centrali come le politiche per i giovani, per le donne, per la cultura, per il sociale. Abbiamo ricominciato ad erogare borse di studio, migliaia di nostri giovani hanno avuto aperte le porte del mondo con il programma “Torno subito”.

C’è, dunque, una chiara eredità nei due mandati di governo di Nicola Zingaretti; un’eredità su cui lavorare, fatta di esperienze, di realizzazioni, di persone, di valori.

Ma ci sono ancora cose da migliorare, nodi da affrontare, questioni aperte.

Una cosa, però, è chiara a tutti. Grazie al lavoro che abbiamo fatto negli scorsi 10 anni, il Lazio di oggi può costruire il suo futuro; affrontare con forza nuova le sfide che si profilano: quella dei divari e del rilancio dell’economia, quella del tenere alta la guardia contro la pandemia, quella della sostenibilità, ambientale e sociale, dei nostri territori.

Può farlo mettendo al centro la questione delle diseguaglianze e dell’opportunità,, con l’istituzione di  un “Reddito di formazione”, uno strumento che vogliamo progressivamente garantire a chi è in difficoltà nel lavoro e decide un percorso di apprendimento.

Può farlo facendosi garante dei diritti: di tutte e di tutti. A partire da quelli delle donne: che continueremo a tutelare assicurando la parità di trattamento salariale; a proteggere dalla violenza con gli investimenti nelle case famiglia e nelle iniziative di contrasto; a sostenere con programmi per l’imprenditoria femminile sempre più inclusivi. O stando dalla parte dei bambini: come vogliamo fare con il “Piano 0-6 anni” e con il trasferimento al Forlanini dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, in quella che sarà la “Cittadella della Salute” più grande d’Europa.

Può farlo scommettendo sull’innovazione per una crescita giusta e sostenibile. A partire dalla realizzazione del Rome Technopole, il centro di innovazione finanziato dal PNRR e concentrato sul trasferimento tecnologico dalle nostre Università verso le nostre imprese, passando per il Programma “Lazio 4.0”, per portare le nostre PMI nel digitale con incentivi, assistenza, formazione.

E può farlo con un ruolo centrale dell’azione a contrasto al cambiamento climatico, un impegno che sosterremo a partire dall’obiettivo di realizzare 100 comunità energetiche in 100 comuni e di una politica per aiutare la transizione verde  della nostra impresa e la circolarità della nostra economia. Uno sforzo che metteremo al centro di tutta la nostra azione di governo, con l’obiettivo di diventare una Regione leader in questo campo: dalle rinnovabili alla mobilità elettrica, dall’efficientamento energetico degli edifici sino agli impianti di riciclo e riuso della materia.

Crescita e coesione: sono queste le due parole attorno alle quali costruire i prossimi anni. Sono queste le due parole che – guardando alla “concretezza della realtà”, per riprendere l’espressione del Presidente Mattarella – questo programma traduce in linee d’azione e proposte concrete: nel segno della nostra Costituzione, che in questo 2023 compie 75 anni.

Continueremo a migliorare la qualità della macchina amministrativa per dare risposte più rapide e trasparenti a cittadini e imprese, assicurare loro tempi certi, trattarli come interlocutori a cui dare piena attenzione. 

Significa servizi pubblici sempre più efficienti, a partire da una Sanità che, dopo la prova data con il Covid, mai come oggi è patrimonio di tutti, un vero e proprio collante del nostro essere comunità.

Aiuteremo le nostre imprese nella transizione verde ed in quella digitale; valorizzeremo i saperi della nostra regione; daremo attenzione alle aree più marginali, alla distribuzione della crescita sull’intero territorio laziale, in modo da non lasciare indietro nessuno.

Rafforzeremo la collaborazione con gli enti territoriali, con le Province, con i Comuni, con attenzione alle loro specificità e ai loro bisogni: in un confronto aperto con i sindaci e le comunità locali, esplorando la possibilità di devoluzioni in linea con il principio di sussidiarietà, realizzando le infrastrutture prioritarie per avvicinare i territori, metterli effettivamente in rete.

Dialogheremo ancor di più con  le forze del terzo settore, del volontariato, dell’associazionismo, per far emergere e promuovere il patrimonio di conoscenza, di attenzione, di cura che è nella loro attività quotidiana.

Il lavoro da fare è tanto.

Abbiamo però una rotta chiara: quella che ci dà l’Europa. 

Quell’Europa che con il Next Generation EU ha dimostrato, nei fatti, cosa sia la solidarietà tra i Paesi dell’Unione. Una solidarietà che sta a noi, adesso, meritare. Investendo le risorse, trasformando il nostro sistema produttivo, migliorando le nostre infrastrutture e i servizi ai cittadini. 

Quell’Europa che ci ricorda che le regioni metropolitane hanno le maggiori possibilità di una crescita che tenga insieme ambiente, diritti e distribuzione della ricchezza.

C’è, insomma, un’occasione unica. 

Quella di costruire un Lazio con un’alta qualità della vita. 

Una regione dove lavoratrici e lavoratori non dovranno temere le trasformazioni del mercato del lavoro. 

Una regione senza diseguaglianze di genere. 

Una regione dove i giovani abbiano un’istruzione di qualità, un accesso facile alle nuove tecnologie, alla possibilità di viaggiare all’estero. 

Una regione dove gli anziani abbiano la concreta prospettiva di un invecchiamento attivo, fatto di servizi e di luoghi che permettano loro di continuare a contribuire al benessere sociale.

Una regione dove le imprese di qualità vogliano investire e contribuire a qualificare il nostro tessuto imprenditoriale. 

Una regione in cui il mondo dell’Università e della ricerca ‘parlino’ veramente con quello dell’impresa, per costruire insieme un territorio di innovazione diffusa, di startup, di nuove opportunità di lavoro e di crescita.

Una regione con una vita culturale ricca, che coinvolga Roma, i nostri capoluoghi e arrivi fino ai borghi bellissimi del Lazio.

Una regione con una rete infrastrutturale moderna e una concezione del trasporto che unisca sostenibilità e qualità del servizio ai cittadini.

Una regione in grado di attirare un turismo sempre più qualificato, sempre più sostenibile, sempre più diffuso sul territorio. 

Una regione, capace di accogliere e valorizzare le intelligenze e le capacità di chi arriva. 

Tutto questo nella consapevolezza di essere una grande regione europea. Non dobbiamo mai dimenticare di essere la regione di Ventotene e del suo Manifesto, che è qui che sono stati firmati i Trattati istitutivi della Comunità europea. Anche per questo dobbiamo continuare a guardare all’Europa con le stesse ambizioni di cambiamento, con lo stesso protagonismo nel portare avanti le nostre ragioni.

È questo il Lazio che vogliamo. 

Ci credo. Perché conosco questa regione, conosco le sue difficoltà, conosco la sua forza.

E credo nel suo futuro, da costruire insieme a voi.

Alessio D’Amato

 

PRESENTAZIONE

Questo programma elettorale, elaborato per essere attuato nella prossima legislatura, non è soltanto una cornice con una funzione estetica, né un adempimento necessario. Costituisce, invece, la bussola, lo strumento di orientamento delle scelte politiche per i prossimi cinque anni. Indica i punti cardinali verso i quali dirigere la rotta della nave che costituiscono – insieme – la Giunta e il Consiglio regionale. 

Per questo motivo è stato costruito sulla base di un confronto serrato con le forze di centro sinistra della coalizione che sostiene la candidatura di Alessio D’Amato a Presidente della Regione Lazio. È un documento che costituisce una sintesi sia su temi sui quali sin da subito si è registrata una convergenza, sia su quelli che hanno richiesto un maggiore approfondimento.

Si sono così potute affrontare da diverse prospettive le questioni in gioco e i punti aperti, valutando alternative ed esplorando direzioni e possibilità diverse, che hanno portato alle idee-forza di questo programma.

Tutto questo avendo sempre a mente i principi fondamentali della nostra Costituzione e, insieme, la consapevolezza di essere una grande regione europea al cuore del nostro Paese: sia geograficamente, sia per la presenza di Roma, capitale d’Italia e grande città del mondo. 

Per questo, ogni capitolo del programma si apre con gli articoli della Costituzione ai quali si rifanno le azioni e gli obiettivi programmatici da raggiungere. Un programma ‘costituzionale’, dunque, tanto più necessario per la coincidenza con l’anniversario dei 75 anni della nostra Carta costituzionale.

Oltre a questo richiamo ai principi della nostra comunità, c’è un altro elemento da sottolineare.  Gli obiettivi e le finalità di questo programma basano la loro attuazione su solide fondamenta finanziarie. Mi riferisco alle risorse europee e nazionali provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dalla Politica di coesione, dalla Politica agricola europea e da altre iniziative di investimento sostenute da risorse nazionali. Risorse che, insieme a quelle regionali, costituiscono la base del metodo della programmazione unitaria già sperimentata ed attuata nell’ultimo decennio nella nostra Regione.

Ciò permetterà di continuare a perseguire crescita e coesione: parole d’ordine cui sono associate le politiche pubbliche declinate nei valori ‘fatti propri’ dal programma: sanità pubblica  territoriale; istruzione pubblica; promozione e difesa del lavoro; tutela dei diritti civili e sociali; impresa innovativa; sviluppo sostenibile; welfare per l’inclusione; turismo diffuso; cultura e sport; rigenerazione del territorio e mobilità. Temi centrali per le cittadine e i cittadini di questa regione e che vogliamo affidati ad una amministrazione che programma e controlla, accompagna, sostiene e dà impulso agli attori del territorio. 

Sono questi valori i collanti della coalizione e quelli che hanno ispirato le modalità di costruzione del programma e le relative scelte, a partire dai cinque progetti che abbiamo individuato come ‘bandiere’ per la loro significatività, al tempo stessa simbolica e di effetti attesi per i cittadini, le istituzioni e le imprese del territorio: dignità per chi cerca lavoro; sostegno per l’indipendenza energetica; diritto alla mobilità sostenibile; sicurezza sulle strade; innovazione per la competitività.

Vorrei concludere ringraziando tutti coloro che hanno lavorato al programma con passione e dedizione per il bene della nostra comunità’ e con la precisazione che questo programma è un un documento aperto ad ulteriori proposte. Esse saranno tenute in conto nella definizione ulteriore di questo documento. Un modo per assicurare la partecipazione più ampia alla costruzione del Lazio che vogliamo: più efficiente, più moderno, più giusto. 

 

Alessandra Sartore

“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”

Art. 3 Costituzione italiana

LE NOSTRE BANDIERE: 5 PROGETTI PER IL LAZIO

Dignità per chi cerca lavoro, sostegno per l’indipendenza energetica, diritto alla mobilità sostenibile, sicurezza sulle strade, innovazione per la competitività. 

Cinque obiettivi chiari che per noi sono vere e proprie missioni-guida nell’amministrazione del Lazio nei prossimi anni. 

Cinque valori che prenderanno forma con le tante realizzazioni concrete descritte in questo programma. 

Cinque priorità tradotte anzitutto in “Progetti Bandiera”, emblematici di quello in cui crediamo e con la concretezza e l’immediatezza necessari a cambiare la vita delle cittadine e dei cittadini del Lazio.

Cinque ambiti di intervento sui quali il nostro impegno sarà massimo, a partire dai primi “Cento giorni” del nostro governo.

Sostegno per l’indipendenza energetica

100 Comunità in 100 comuni: il progetto bandiera di una Regione che punta sulle energie rinnovabili

Il Lazio deve diventare la regione leader nello sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Ci sono 88 milioni di risorse del PNRR disponibili per promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo. Un modello basato sulla condivisione ed incentrato su un sistema di scambio locale, favorendo la gestione congiunta e la riduzione della dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale. Un pezzo essenziale per  accelerare la transizione energetica regionale e, più in generale, promuovere lo sviluppo sostenibile.

È una possibilità concreta per PMI, amministrazioni, persone ed enti di aggregarsi per produrre energia rinnovabile. Un passo chiaro e ‘dal basso’ verso la sostenibilità. 

Vogliamo realizzare il progetto “100 Comunità in 100 comuni” per la diffusione delle CER sul territorio regionale, con il pieno coinvolgimento dei Comuni. Un primo passo significativo verso l’obiettivo di garantire almeno una comunità energetica in ciascuno dei 378 comuni laziali.

Per questo la Regione ha appena finanziato con un milione di euro un avviso per la realizzazione di studi di fattibilità tecnico-economica per la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili in attuazione di quanto previsto dal Piano Energetico regionale.

Per questo il programma regionale FESR 2021-2027 destina 20 milioni di euro per promuovere la creazione di comunità energetiche in virtù dei benefici ambientali, economici e sociali attesi, attraverso la realizzazione di impianti pilota di energia condivisa, realizzabili da Pubbliche Amministrazioni, associazioni di cittadini o imprese che producono e condividono energia elettrica da fonti rinnovabili.

Per questo lavoreremo alla creazione di un fondo di garanzia per le CER nei confronti delle banche – che prenderebbero in carico la cessione del credito da chi è sprovvisto di reddito fisico avendo un’opzione sull’incentivo ventennale dello Stato dato annualmente alla Comunità – per coniugare le Comunità Energetiche Rinnovabili con la lotta alla povertà energetica, per tenere insieme giustizia climatica e giustizia sociale.

Dignità per chi cerca lavoro

Reddito del cittadino in formazione: il progetto bandiera di una Regione che dà opportunità a chi è senza lavoro o rischia di perderlo.

«Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo». A parlare è Adriano Olivetti ed oggi questa frase vale ancor più di quando fu pronunciata da questo imprenditore la cui impronta è ancora così nitida.

Non è mai stata così difficile la condizione dei disoccupati, dei giovani in cerca di prima occupazione, dei lavoratori e delle lavoratrici – soprattutto over 50 – a rischio di perdere il proprio posto di fronte ai cambiamenti tecnologici ed a quelli economici. Anche per questo il 2023 è stato proclamato dalla Commissione Europea “Anno europeo delle competenze”, a significare la centralità nelle politiche comunitarie e degli Stati membri dell’impegno per innalzare il livello della qualificazione dei lavoratori per rispondere a esigenze delle imprese in costante evoluzione.

La Regione che vogliamo sarà in prima linea su questo tema: con politiche attive del lavoro, attività di formazione, un contrasto continuo alle forme di sfruttamento ed opacità. E con una nuova misura che introdurremo, dapprima in via sperimentale, poi in maniera strutturale: il “Reddito del cittadino in formazione”. Uno strumento di politica attiva per il lavoro che coniuga formazione e sostegno al reddito.

È uno strumento destinato a disoccupati giovani e adulti, a giovani in cerca di prima occupazione, a donne con figli a carico in cerca di ricollocazione, a persone in condizione di temporanea difficoltà, a lavoratori e lavoratrici in difficoltà di fronte alle crisi e alle trasformazioni economiche in atto.

Il “Reddito di formazione” significa un’indennità mensile di 800 euro a chi partecipa a corsi di formazione: con l’ambizione di avere una formazione ‘utile’ frutto del dialogo con il mondo dell’impresa, di dotarsi degli strumenti per fare impresa. Inizieremo con una sperimentazione che coinvolgerà 10.000 persone. A regime diventerà uno strumento ordinario.

Diritto alla mobilità sostenibile

#Trasporto pubblico gratuito per i giovani e gli anziani: il progetto bandiera di una Regione che investe sulle nuove generazioni, sulla coesione sociale e sulla sostenibilità ambientale

Noi vogliamo una regione delle opportunità: prima di tutto per i nostri giovani. E, insieme, una regione dell’equità, che guardi con attenzione a chi ha bisogno. Per questo, già oggi, le persone con un reddito ISEE fino a 25.000 euro hanno una agevolazione tariffaria per la sottoscrizione di un abbonamento annuale con Metrebus Lazio, il sistema integrato per viaggiare indifferentemente sui mezzi Atac, Cotral e Trenitalia. Una misura che ha toccato tanti giovani della nostra Regione fino a 25 anni di età: 43.000 nel 2019, 26.000 nel 2020, 24.000 nel 2021 e 31.000 nel 2022.

Da domani vogliamo fare di più. Uno dei primi atti che approveremo garantirà l’abbonamento annuale gratuito  al trasporto pubblico per i giovani sino a 25 anni di età con un reddito  inferiore alla soglia ISEE di 25.000 euro.

E’ una misura ‘bandiera’ perché per noi promuovere l’uso dei mezzi pubblici è un obiettivo culturale strategico. Passa da qui una visione basata su una sostenibilità ambientale inclusiva. Il futuro del nostro pianeta è nelle mani delle giovani generazioni. Vogliamo metterli nelle condizioni di dare il loro contributo anche nelle attività quotidiane più semplici come spostarsi nelle città o tra le province della nostra regione.

Lo stesso impegno lo prendiamo nei confronti delle persone anziane. Siamo convinti che sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale siano valori inscindibili. Per questo la gratuità dell’abbonamento annuale sarà confermata anche alle persone di 70 anni e oltre per i mezzi Cotral e Trenitalia e saranno assegnate risorse aggiuntive a Roma Capitale vincolate all’estensione della Card Over 70 di Atac fino a 25.000 euro di ISEE rispetto ai 15.000 euro attuali. Un aiuto concreto in termini economici e un segnale dell’impegno delle istituzioni per rinsaldare la coesione sociale nella nostra comunità regionale.

Sicurezza sulle strade

Programma “LazioStradeSicure”: il progetto bandiera di una Regione che vuole rispondere all’emergenza delle morti sulla strada

Facciamo nostro l’appello del Presidente della Repubblica in occasione del suo più recente messaggio di fine anno rivolto in particolare ai giovani: “Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti”. Solo nel 2021 nel Lazio ci sono stati 288 morti e più di 23.000 feriti in oltre 17.000 incidenti stradali. È una vera emergenza.

Per questo, nei primi cento giorni di governo avvieremo l’iniziativa “LazioStradeSicure”, un programma integrato che vogliamo all’avanguardia in Europa. Un intervento con obiettivi definiti in linea con le migliori prassi internazionali – una riduzione del 15% sul triennio degli incidenti e delle vittime della strada – e che completerà il lavoro già avviato a partire dal 2018.

Nel quadro delle misure già previste dal “Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030” del Ministero delle Infrastrutture, il Programma si svilupperà su cinque pilastri (gestione della sicurezza stradale, infrastrutture stradali, comportamenti alla guida, sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, gestione post-incidente) e comprenderà una serie di attività integrate tra cui:

  • campagne di sensibilizzazione nelle scuole sui pericoli della guida;
  • interventi infrastrutturali nei luoghi più pericolosi della nostra rete viaria;
  • maggiori controlli sulle strade;
  • utilizzo di strumenti tecnologici per avvisare i conducenti dei pericoli;
  • attivazione del servizio di psicologia dell’emergenza per i familiari delle vittime della strada.

Oltre a questo, sarà potenziato il CEREMSS (Centro Regionale Monitoraggio Sicurezza Stradale) che, guardando ai risultati del Lazio e alle migliori prassi internazionali, contribuirà all’attuazione degli obiettivi del programma analizzando le aree di circolazione di maggior pericolo, promuovendo le azioni di necessario miglioramento infrastrutturale e monitorando l’effettività delle realizzazioni.

Gli investimenti per gli interventi di manutenzione straordinaria della rete stradale potranno contare su un finanziamento già programmato di oltre 110 milioni di euro e gli interventi collegati al programma “LazioStradeSicure” saranno considerati prioritari.

Innovazione per la competitività

Laziompresa 4.0: il progetto bandiera di una Regione che sostiene la transizione digitale e verde delle imprese

La partita europea dei prossimi anni è quella della ‘doppia transizione’: quella verde e digitale. È una partita che tocca in primo luogo le PMI, spesso in ritardo su questi due punti. Ed è qui, invece, che si gioca la loro possibilità di stare sul mercato nell’immediato futuro. L’azione che abbiamo in mente può contare sulle risorse del PNRR e dei fondi di coesione che hanno qui uno dei loro punti focali. Essa si svilupperà attraverso:

  • incentivi agli investimenti delle PMI nelle tecnologie digitali ed in quelle green, complementari a quelli del PNRR;
  • azione di assistenza alle imprese in transizione attraverso la rete della società regionale Lazio Innova, anche in collaborazione con il sistema dei Digital Innovation Hub; 
  • grandi investimenti con ricadute dirette sulle imprese, a partire dal Rome Technopole, che dovrà avere nel rapporto con il tessuto produttivo la sua vocazione principale;
  • programmi di formazione 4.0 per sostenere l’impresa laziale nell’utilizzo del digitale.

Vogliamo una Regione che aiuti gli imprenditori: informandoli delle possibilità che ci sono, a partire da quelle presenti nel Lazio, mettendoli in contatto con chi produce tecnologia, accompagnandole nella trasformazione digitale e verde. 

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