I diritti e le risorse delle donne
“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”
Art. 37, Costituzione italiana
In un tempo che in tutto il mondo è delle donne, la nostra Regione negli ultimi anni ha fatto scelte molto chiare investendo nel loro protagonismo. Sono le scelte verso un’attenzione totale alla parità di genere, al rispetto dei diritti, all’apertura di opportunità, al contrasto alla violenza. Un’attenzione che si è tradotta in iniziative legislative, programmi di finanziamento, attività di sostegno. L’amministrazione ha operato una rivoluzione sistemica, rimettendo al centro le donne.
Siamo passati dall’assenza di strumenti e scarsità di finanziamenti, al rappresentare una regione virtuosa e all’avanguardia in Italia su questi temi, con un’attenzione ‘orizzontale’, che ha riguardato tutte le nostre linee di azione. A partire dal rilancio dei consultori, dalla legge per garantire la parità salariale tra donne e uomini, sino alle diverse forme di sostegno all’imprenditoria femminile, alla legge che regola le gare d’appalto con cui premiamo le imprese con un’organizzazione del lavoro improntata alle pari opportunità e alle politiche di genere.
C’è poi una delle questioni di cui siamo più fieri, quella del contrasto alla violenza sulle donne: con l’aumento significativo della rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio, con il “contributo di libertà” per sostenere le donne in fuoriuscita dalla violenza nel costruire una nuova vita per sé e per i propri figli e per le proprie figlie, con il sostegno annuale per gli orfani di femminicidio fino al 29° anno di età, con le azioni rivolte alle più giovani e ai più giovani per la prevenzione della violenza di genere.
È la stessa attenzione che abbiamo dato ad un tema mai come oggi attuale, quello della salute delle donne. Pensiamo a quanto sono cresciute le azioni di screening dedicate alla prevenzione del tumore alla mammella e del tumore al collo dell’utero e il sostegno alle libere scelte procreative: dall’introduzione della pillola abortiva RU486 in day-hospital, negli ambulatori ostetrici e nei consultori regionali all’accompagnamento al parto (parto in casa, riduzione dei parti cesarei, agenda gravidanza, diagnosi e sostegno del post parto) sino al potenziamento delle unità pubbliche per il ricorso alla procreazione medicalmente assistita, rendendo questa pratica più accessibile a tutte e tutti.
Tutto questo deve continuare. Perché è giusto, innanzitutto. Una società più giusta lo è per le donne, ma anche per gli uomini. E, poi, perché nelle società più moderne le donne sono elementi centrali per una crescita più forte e più inclusiva, un tema fondamentale in questo momento di trasformazione delle nostre società. In particolare, il concetto di “cura” è, per noi, chiave e sempre più deve guidare un’amministrazione pubblica. In tutte le sue attività. Se vogliamo una Regione ‘che si prende cura’ dobbiamo prenderci cura di tutte e di tutti, e poter contare pienamente sul contributo delle donne, della loro forza, delle loro idee.
Protagonismo alle donne: nello sviluppo e nel lavoro
La Regione Lazio ha promosso, negli anni più recenti, iniziative che riconoscono il ruolo pieno che vogliamo le donne abbiamo nella crescita della nostra regione. Prima di tutto intervenendo sul piano della parità di trattamento e di condizioni tra donne e uomini. Sul punto siamo la prima regione ad aver introdotto una legislazione sulla parità salariale, per la valorizzazione delle competenze delle donne e per una distribuzione paritaria del lavoro di cura. Abbiamo stanziato 7,6 milioni su questo aspetto ed i prossimi anni saranno quelli della piena implementazione di questa normativa: ne cureremo l’attuazione nei dettagli, verificheremo i risultati, aumenteremo la dotazione finanziaria per raggiungere tutte le donne del Lazio e far sentire la presenza della Regione al loro fianco.
Imprenditoria: sostantivo femminile
Negli anni più recenti la nostra Regione ha condotto uno dei programmi di maggior successo nel settore dell’imprenditoria femminile: “Innovazione, sostantivo femminile”. Abbiamo aiutato a nascere e a crescere imprese a guida femminile con contributi a fondo perduto, promosso azioni di assistenza tecnica, contribuito a diffondere cultura delle startup e delle discipline Stem tra le cittadine del Lazio in modo da compensare le disuguaglianze nel mondo imprenditoriale e nell’accesso alle discipline scientifiche. Siamo stati, per molti versi, l’apripista del Fondo Imprenditoria Femminile di livello statale, che sta cambiando le cose sul piano dell’aiuto alle donne che vogliono fare impresa e che oggi può contare su 400 milioni del PNRR. Nell’imprenditoria femminile c’è un tesoro nascosto per la nostra crescita e per sua qualità: perché le imprese a guida femminile sono più inclusive, più attente all’ambiente, più capaci di prendersi cura dei propri dipendenti e dei propri clienti. Per questo i prossimi anni vedranno continuare questo impegno: aumentando la dotazione finanziaria della misura, rafforzando i servizi alle imprese al femminile della nostra rete di “Spazi Attivi” di Lazio Innova, creando il Comitato Impresa Femminile in linea con quanto previsto dalla legislazione nazionale. Con un obiettivo chiaro: fare del Lazio una regione dell’imprenditoria femminile: nei settori tradizionali ed in quelli più avanzati.
Contrasto alla violenza di genere
Non avremo tentennamenti. Siamo già una delle regioni italiane più innovative e avanzate sul punto e vogliamo continuare ad esserlo, con un’azione a tutto campo. Il nostro impegno è prima di tutto per la sensibilizzazione dei nostri e delle nostre giovani. Fin dalle scuole dobbiamo promuovere i valori della parità, del rispetto, della prevenzione della violenza maschile sulle donne. Rafforzeremo ancora le forme di collaborazione con la rete che abbiamo costruito in questi anni con tutti gli attori impegnati in prima linea su un tema così centrale, a partire dalle associazioni che fanno del contrasto alla violenza di genere il centro delle proprie attività. Rafforzeremo le iniziative avviate con la Procura generale della Repubblica, l’ordine degli psicologi, l’ordine degli avvocati, le forze dell’ordine e il personale sanitario. Collaborazioni che hanno obiettivi chiari: aiutare le donne che subiscono violenza assumendo i costi delle loro spese legali, dare loro sostegno nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, formare al meglio le operatrici e gli operatori coinvolti a vario titolo per il riconoscimento della violenza e per un corretto intervento. Nella stessa ottica va poi l’azione di investimento che continueremo per allargare la rete dei servizi antiviolenza, ampliando, in particolar modo, il numero delle case di rifugio e quelle di semiautonomia. Nel 2013 i centri antiviolenza erano 8, oggi sono 35 e li abbiamo aperti anche nelle Università. Li porteremo a brevissimo a 38 e seguiteremo ad investire nella loro realizzazione e nella loro qualità. Perché sono luoghi essenziali a sostegno delle donne, per sottrarsi alla violenza e per dare loro nuove opportunità. E, insieme, sono segni chiari di un’amministrazione che su questo tema è decisa, attiva, severa.
Proseguiremo inoltre le azioni di contrasto al Revenge Porn, in attuazione della legge regionale che ha visto il Lazio apripista a livello nazionale.
Sostenere le donne nell’azione dell’istituzione
L’azione della Regione su questo punto è stata decisa.
Oggi la Regione Lazio è obbligata a rispettare l’equilibrio di genere negli organi collegiali di intera nomina regionale, ma anche per le cariche monocratiche e per quegli organismi collegiali che non sono solo di competenza regionale. È un obbligo verificato attraverso un monitoraggio periodico su tutte le nomine effettuate nel corso dell’anno per garantire che non si superi la misura dei due terzi con riferimento al numero complessivo delle designazioni e nomine effettuate.
In secondo luogo, vi è l’azione a sostegno dei comuni attivi nella promozione di condizioni di parità: ad esempio, incentivando l’adozione di bilanci di genere.
E vogliamo utilizzare in maniera avanzata i criteri per il Gender Procurement, su cui la Regione Lazio è all’avanguardia in Europa: per contribuire a favorire l’inclusione e ridurre le diseguaglianze di genere, generazionali, culturali, di abilità, per un’economia giusta.
Medicina di genere e salute delle donne
La salute delle donne continuerà ad essere una nostra priorità, con un approccio sempre più deciso alla medicina di genere per garantire personalizzazione e appropriatezza degli interventi di prevenzione, diagnosi e terapia, grazie ad un approccio multidisciplinare che tenga conto delle differenze biologiche, socio-economiche e culturali sullo stato di salute e di malattia di ogni persona.
In linea con il Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, saranno previste azioni che riguardano le seguenti aree di intervento: percorsi clinici, di prevenzione; diagnosi, cura e riabilitazione che tengano conto delle differenze di genere; ricerca e innovazione; formazione e aggiornamento professionale; comunicazione e informazione.
Il Sistema Sanitario Regionale aumenterà, inoltre, il numero di campagne di screening per una prevenzione sempre più efficace per le donne del Lazio che identifichi prontamente condizioni di rischio e interventi tempestivi. Azioni specifiche saranno avviate su specifiche patologie come fibromialgia, endometriosi e vulvodinia.
Sessualità e genitorialità responsabile e piena applicazione della Legge 22 maggio 1978, n. 194
Al fine di promuovere una sessualità consapevole riteniamo necessario continuare nell’impegno per rafforzare la rete dei consultori – che vanno ulteriormente potenziati per rappresentare una rete territoriale di cura e informazione con specifiche attività riguardanti le scelte procreative delle donne e delle più giovani. Vogliamo facilitarne la conoscenza e l’accessibilità e renderemo la pillola anticoncezionale gratuita fino ai 25 anni e, successivamente, a prezzo calmierato. Allo stesso modo il nostro impegno è per la contraccezione di emergenza sempre gratuita.
Nella stessa ottica, al fine di garantire e promuovere l’accesso ad una interruzione volontaria di gravidanza sicura, ci impegniamo a rendere accessibili i presidi territoriali e le strutture ospedaliere dedicate, garantendo personale adeguato, proseguendo nelle assunzioni per renderle effettivamente operative.
Procreazione assistita
Rafforzeremo e amplieremo, infine, l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (pma) omologhe ed eterologhe in strutture pubbliche, dopo aver aumentato i limiti di età per accedervi. L’accesso alla pma deve essere garantito in tempi brevi con una capacità di assorbimento adeguato alla domanda in crescita. Oggi sono 4 i centri dedicati. Sono ancora troppo pochi. Noi vogliamo che diventino di più e che siano distribuiti su tutto il territorio: per dare opportunità di genitorialità a tutte quelle coppie che lo desiderano.
Rafforzare i ‘luoghi’ delle donne
I diritti passano anche attraverso la difesa dei luoghi. Vogliamo rafforzare il Fondo approvato nella scorsa legislatura dedicato a sostenere progetti diretti a valorizzare le attività dei luoghi della cultura dei diritti delle donne, le case e gli spazi di autonomia e libertà.
I DIRITTI E LE RISORSE DELLE DONNE: GLI INVESTIMENTI PER IL LAZIO DI DOMANI